Scrivere per l’AI (e per le persone): la nuova SEO dei contenuti
Nell’ultimo periodo si parla sempre più spesso di AI Search, SGE (Search Generative Experience) e motori di risposta.
I motori di ricerca non mostrano più solo link, ma risposte generate da intelligenze artificiali che sintetizzano contenuti provenienti dal web.
Per chi si occupa di content marketing questo cambia la prospettiva: oggi i contenuti non parlano solo alle persone, ma anche alle AI che li leggono, interpretano e riassumono.
In questo scenario, scrivere bene non basta. Serve scrivere in modo chiaro, utile e facilmente interpretabile. È qui che entra in gioco la nuova SEO dei contenuti.

Dalla SEO tradizionale al contenuto “AI-friendly”
Per anni l’ottimizzazione si è basata sulle keyword. Oggi la logica si è spostata, le AI non cercano ripetizioni, ma relazioni semantiche, contesto e risposte complete.
Fino a poco tempo fa, per posizionarsi con un articolo intitolato “Migliori spiagge della Sardegna” era quasi obbligatorio ripetere quella frase più volte. Oggi l’intelligenza artificiale premia un contenuto che spiega perché quelle spiagge sono speciali, come sceglierle e quando visitarle.
La chiarezza del messaggio conta più della ripetizione delle parole chiave. Scrivere per l’AI significa quindi aiutare l’algoritmo a capire il contesto, non manipolarlo.
Le 5 caratteristiche di un contenuto AI-friendly
Per essere compreso e valorizzato da un motore di intelligenza artificiale, un contenuto deve avere alcune caratteristiche chiave:
- Strutturato: l’AI legge i testi come mappe. Titoli chiari (H2, H3), paragrafi brevi, elenchi puntati. Più la struttura è leggibile, più il contenuto è semplice da interpretare e sintetizzare.
- Contestualizzato: ogni contenuto deve rispondere a una domanda o a un’intenzione precisa. Le AI premiamo i testi che riducono l’ambiguità e guidano verso una risposta netta.
- Autorevole: l’intelligenza artificiale riconosce la competenza: cita fonti, usa dati, racconta esperienze dirette o casi reali. L’autorevolezza pesa più di prima.
- Naturale: scrivere per l’AI non significa usare un linguaggio rigido o artificiale. Le AI riconoscono e preferiscono testi fluidi, conversazionali e coerenti con la voce del brand.
- Sintetico: le AI riassumono i concetti. Rendere espliciti i messaggi chiave, usare frasi brevi e evidenziale le informazioni importanti aiuta a trasmettere il senso in modo immediato.
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Ottimizzazione SEO content onpage italiano e inglese per ecommerce prodotti agricoli ed esperienze rurali MannosCome rendere i tuoi contenuti leggibili per l’AI e quali errori evitare?
Ma entriamo nel pratico, ecco alcune buone pratiche per rendere i tuoi testi più chiari e riconoscibili anche dalle AI:
- Usa domande e risposte. Le FAQ sono perfette perché vengono interpretate come dati strutturati.
- Scrivi titoli descrittivi. Ogni sezione dovrebbe rispondere a una micro-domanda.
- Aggiungi dati e esempi. L’AI riconosce i contenuti “esperti” grazie ai dettagli concreti.
- Mantieni coerenza semantica. Usa sinonimi e termini collegati al tema principale. (per esempio viaggio, esperienza, destinazione, itinerario)
Se esistono buone pratiche, esistono sempre anche cattive abitudini, tra queste:
- Scrivere solo per l’algoritmo, dimenticando il lettore.
- Inserire keyword artificiali che irrigidiscono il testo.
- Pubblicare testi generati da AI senza revisione umana.
- Trascurare il tono di voce e UX del contenuto.
Scrivere per l’AI non significa cambiare il nostro modo di comunicare ma evolverlo. Significa creare contenuti che sanno farsi leggere e capire, da ogni punto di vista, perché in fondo le AI cercano esattamente ciò che cercano i lettori: chiarezza, coerenza e valore reale.
Il futuro del web premia chi unisce competenza e qualità editoriale. E questa è una buona notizia, la centralità del contenuto resta, cambia soltanto il modo in cui viene scoperto.