Destination rebranding, il caso studio: la Sardegna e il piano strategico del 2018

Alessio Neri

È ben noto che la Sardegna sia una delle destinazioni balneari più rinomate e apprezzate in Italia e nel resto d’Europa, ma che sta iniziando a farsi conoscere nei paesi oltreoceano come, ad esempio, gli Stati Uniti e l’Australia. Le più famose guide di viaggio e blog descrivono la Sardegna come un’isola paradisiaca situata nel centro del mar Mediterraneo per le sue spiagge e sua la natura incontaminata, e ricca di tradizioni. Nonostante ci sia tanto da scoprire e far conoscere ai visitatori, la Sardegna dipende ancora estremamente dal prodotto “mare”, affrontando una seria problematica legata alla stagionalità dell’offerta turistica. Questo scenario indica uno dei tanti motivi che hanno portato alla stesura del Piano Strategico di Sviluppo e Marketing Turistico della Regione Sardegna.

L’obiettivo principale della ricerca era quello di analizzare la strategia di marketing e destination rebranding di una nota meta turistica come la Sardegna, e in particolare, comprendere come i canali social possono essere utilizzati in una strategia di rebranding per comunicare le Unique Destination Propositions ed essere più competitivi nel mercato turistico.

ANALISI E RISULTATI

Questa ricerca si è svolta seguendo i seguenti punti:   

  • Un’attenta analisi del Piano Strategico di Sviluppo e Marketing Turistico; focalizzando l’attenzione sul nuovo modello di destination branding e di comunicazione delle USP e UDP;
  • Un’analisi comparativa tra i post pubblicati nella pagina ufficiale Visit Sardinia su Facebook dall’inizio del 2017 fino all’estate del 2019 in modo da comprendere se il piano strategico stia producendo dei cambiamenti;
  • Interviste a un gruppo di cinque stakeholders che lavorano nell’ambito turistico in Sardegna per capire la loro opinione sul piano strategico.

Che cosa è stato riscontrato in questo studio?

Dopo un’attenta analisi del documento, della pagina Facebook Visit Sardinia e le risposte degli stakeholders, sono stati riscontrati i seguenti risultati:

  • Come si può vedere da questo grafico, dopo il 2018 (anno della stesura del piano), è evidente una maggiore promozione di altre tipologie di turismo come, ad esempio, “natura e paesaggio” e il turismo enogastronomico;
  • Per quanto riguarda l’uso dei social network, c’è ancora tanto da migliorare. In particolare, nella creazione di contenuti e campagne social per farsi conoscere e attirare i mercati obiettivo, come gli Stati Uniti e la Cina.
  • Dalle interviste svolte sono emersi sia aspetti positivi e negativi, ma anche tanti spunti per il miglioramento non solo del Piano Strategico, ma anche della situazione turistica in Sardegna. Ecco una lista degli argomenti e opinioni più frequenti riscontrati nelle risposte:
    • Questo Piano rappresenta un notevole miglioramento e un buon punto di partenza;
    • Una strategia di destination rebranding può essere parte integrante di una soluzione al problema della stagionalità;
    • È emersa una preoccupazione generale della riuscita del piano a causa della scarsa professionalità e collaborazione da parte di alcuni stakeholders. Quindi, una richiesta di un maggior livello di professionalizzazione e cooperazione tra i vari operatori sardi;
    • Alla domanda su quali fossero le UDP della Sardegna, tutti gli stakeholders hanno affermato che la “sardità” o “identità sarda”, cioè la lingua, l’archeologia nuragica e gli usi e le tradizioni rappresentano gli elementi di unicità dell’isola che devono essere maggiormente promossi.

articolo di, Elisa Mameli

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