Perché il coworking è lo spazio ideale per far nascere un grande progetto, una piccola storia vera

Alessio Neri

Negli ultimissimi giorni del 2017 abbiamo partecipato ad un bando in Sardegna con un progetto che non esito a definire come il più importante, ambizioso e visionario a cui abbiamo mai lavorato: dare la possibilità ad aziende turistiche e viaggiatori di incontrarsi e costruire relazioni sulla base di interessi e passioni di viaggio comuni. Siamo già operativi per raggiungere questo obiettivo tramite il nostro community magazine GenteinViaggio.it ed è su questo che stiamo mettendo buona parte delle nostre energie. Abbiamo deciso di puntare sullo sviluppo tecnologico “intelligente” di questa piattaforma di storytelling di viaggio e metterla a disposizione di chiunque abbia una sincera passione per la scoperta e l’ospitalità.

Non abbiamo ancora ricevuto risposta sull’esito del bando ma possiamo già raccontare alcuni risultati e obiettivi raggiunti. Questi riguardano fondamentalmente il modello di lavoro che abbiamo scelto di avere per la nostra piccola start up e che oggi, come non mai, ci fa pensare che sia stata la scelta giusta.

Abbiamo deciso di coniugare una parte del nostro lavoro da remoto con amici/collaboratori con un cuore “produttivo” fatto di professionisti che lavorano fianco a fianco ogni giorno. Per farlo abbiamo scelto di mettere radici in uno spazio di coworking e oggi, quasi tre anni dopo questa scelta, non possiamo che essere contenti per le opportunità che ci ha dato.

riunione team cagliari coworking

Il luogo di lavoro non è una questione di lana caprina ma, anzi, contribuisce in maniera determinante al buon andamento di un progetto e alla crescita di un’azienda.

Per farvi capire di cosa parliamo vi raccontiamo in poche righe perché lavorare in Open Campus a Cagliari ci ha consentito di presentare un progetto che per noi è stato davvero complesso e che, a prescindere dal risultato finale, ci soddisfa fino al midollo!

Punto primo, lavorare in uno spazio di coworking vivo e con tanta gente che lo abita e lo bazzica ci ha consentito di entrare in contatto con Simone, il consulente che ci ha supportato, consigliato (e anche un po’ formato) nella definizione di un business plan e una strategia di business realistica basata su evidenze di mercato e non su pensieri astratti da bar. Questo supporto è stato a dir poco fondamentale e, se ci siamo potuti fidare ciecamente di lui (e di Raffaella), è stato anche perché quando c’è stato da farci sgobbare non ha fatto complimenti e quando c’è stato da spingere sull’acceleratore era sempre lì a darci il supporto necessario.

Sarebbe facile obiettare che un consulente così si poteva trovare ovunque. Vero, forse. Di sicuro non sarebbe stata una persona con cui c’è un rapporto reciproco che va al di là dell’incontro domanda/offerta. Non abbiamo pagato una persona per fare qualcosa per noi, abbiamo lavorato insieme condividendo la propensione al raggiungimento dell’obiettivo. Questo è qualcosa in più di una semplice consulenza professionale. Inoltre, grazie a lui abbiamo avuto accesso ad un network di professionisti e sviluppatori che ci hanno portato alla realizzazione dell’MVP necessario per accedere al bando. Sandro e Federico sono stati due punti fermi in circa 10 mesi di lavoro e siamo sicuri che anche con loro ci saranno tante nuove occasioni per collaborare ancora.

Ma Open Campus ci ha fornito un sacco di altri assist e supporti non direttamente voluti ma nati, semplicemente, dalla condivisione di uno spazio e di qualche momento di relax tra una task e l’altra.

Non saremmo giunti al risultato che abbiamo raggiunto se non avessimo avuto il supporto di Michele e William che nell’ombra ci hanno guidato nella comprensione di quello che è stata tutta la parte tecnologica del progetto. Ok affidarsi a consulenti esperti e alla mano, ma anche capire quali sono le problematiche da affrontare, i dubbi e le opportunità di una tecnologia utilizzata piuttosto che un’altra fa la differenza. Questo mondo che divide smanettoni in front-end e back-end specialist, per non parlare dell’arcano mondo dei full stack developer, del machine learning e delle occulte problematiche di sviluppo di CMS come WordPress era una dimensione del pianeta terra praticamente oscura per noi. Non ci avremmo capito un fico secco senza la possibilità di poterci confrontare con due sviluppatori esperti durante qualche pausa caffè. Quando lavori da remoto, questo tipo di attività te le devi organizzare e calendarizzare, ammettendo che tu abbia 2 professionisti alla mano a cui chiedere un supporto così strategico. Quando lavori nello stesso spazio, basta un’occhiata per avere un parere che può definire la buona riuscita di un investimento.

Ma non finisce qui! In Open Campus ci sono un sacco di eventi dedicati alle più disparate passioni digitali. Ed è per puro caso che mentre ci imbarcavamo per scoprire il magico mondo del machine learning, in maniera decisamente avventurosa, che qui nel coworking due giovani professionisti esperti di questa tecnologia mettevano in piedi un meetup dedicato a queste tecnologie e organizzavano un paio di eventi davvero illuminanti. Partecipare da profano ad incontri dedicati anche a “principianti” mi ha aiutato in maniera determinante a capirne di più ed individuare le potenzialità tecnologiche e di business del progetto che stavamo elaborando.

Per una società piccola e in fase di avvio come la nostra poter contare su un network professionale e umano di alto livello a cui poter chiedere anche un semplice parere è un valore aggiunto impareggiabile rispetto ad aziende chiuse in un loro ufficio o gruppi di professionisti sempre lontani da loro.

La rete è il nostro habitat naturale e lavorare in rete è la normalità più assoluta. Condividere i nostri spazi, i nostri progetti e le nostre aspirazioni con persone amiche e professionisti preparati senza dover ricorrere a mediazioni particolari o alla freddezza di una skype call conferma il nostro desiderio di costruire il lavoro della nostra vita fianco a fianco con altre persone che con noi condividono anche una visione di lavoro e di vita.

Open Campus, il nostro coworking a Cagliari è stato un ottimo posto dove lavorare per far nascere il germoglio di un grande sogno.

Adesso, speriamo che il germoglio nasca con vigore!

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Il progetto Gente in Viaggio (2.0) è realizzato con il contributo della Regione autonoma della Sardegna e del POR FESR 2014 – 2020.